Cantina Le Macchie entra nella Viticoltura Eroica
“La concessione da parte del Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana-CERVIM all’utilizzo del marchio per la viticoltura eroica è un grande risultato, che ci inorgoglisce e ci ripaga di anni e anni di lavoro e sacrifici, andando al contempo a valorizzare la zona reatina, sprovvista di Indicazioni Geografiche vitivinicole, ma che ora ospita per la prima volta una cantina ufficialmente riconosciuta per la sua produzione eroica”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Lazio Guido Colasanti, dando notizia dell’utilizzo del marchio concesso dal CERVIM alla cantina associata “Le Macchie” di Castelfranco, piccola frazione in provincia di Rieti.
“Tale riconoscimento va a premiare una zona molto complicata dal punto di vista agricolo, caratterizzata, come quasi tutte le aree montane, da difficili e imprevedibili condizioni metereologiche, capaci di rapidissime variazioni climatiche e di rigide temperature invernali, che rendono molto più complicata la maturazione delle uve e le normali attività agronomiche”, prosegue il presidente della Copagri Lazio.
“Non a caso – spiega la Copagri Lazio – il CERVIM, organismo internazionale nato con lo specifico compito di promuovere e salvaguardare la viticoltura eroica, va a valorizzare le produzioni che rispettano il territorio, l’ambiente pedoclimatico e i vitigni autoctoni, preservando la coltura della vite nelle piccole isole, nelle zone di montagna e in quelle a forte pendenza, come nel caso della cantina ‘Le Macchie’, che si trova a 623 metri sul livello del mare e con una pendenza del terreno superiore al 30%”.
“L’insieme dei fattori naturali, sociali ed economici che interagiscono nelle aree montane e in forte pendenza – si legge nelle motivazioni alla base del riconoscimento – condizionano in modo rilevante le attività economiche di queste zone, che secoli di separazione forzata hanno differenziato notevolmente dalle zone di pianura, sia per quanto attiene le modalità di lavorazione dei prodotti, in particolare di quelli alimentari in genere, sia per la loro grande varietà, frutto proprio di una molteplicità di areali produttivi limitati, magari anche prossimi, ma divisi per secoli in modo insuperabile”.